Bonus matrimonio 2016 per le giovani coppie: negli ultimi giorni se ne sta parlando, ma non tutto sembra vero. Ecco cosa prevede e come richiederlo.
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Gira voce sul web di un fantomatico incentivo da 25mila euro che la Comunità Europea elargirebbe alla giovani coppie che decidono di sposarsi. Nulla di più falso! La vera notizia parla invece di un assegno di congedo matrimoniale che l ‘INPS concede ai futuri coniugi: un’agevolazione economica per cui deve essere fatta regolare domanda e di cui si può usufruire solo se si risponde a determinati requisiti. Vediamoli nel dettaglio.
Bonus matrimonio 2016: cos’è e chi può richiederlo
L’Istituto di Previdenza Nazionale (INPS) concede un contributo economico in occasione del congedo straordinario per matrimonio: il congedo dura 8 giorni, deve essere fruito entro 30 giorni dalla data delle nozze e spetta sia al marito che alla moglie. Regola fondamentale è che entrambi rientrino tra le categorie degli aventi diritto e siano in possesso dei requisiti.
L’assegno può essere richiesto in caso di:
A richiedere l’assegno possono essere “operai, apprendisti, lavoratori a domicilio, marittimi di bassa forza dipendenti da aziende industriali, artigiane, cooperative“. Possono richiederlo anche:
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Gira voce sul web di un fantomatico incentivo da 25mila euro che la Comunità Europea elargirebbe alla giovani coppie che decidono di sposarsi. Nulla di più falso! La vera notizia parla invece di un assegno di congedo matrimoniale che l ‘INPS concede ai futuri coniugi: un’agevolazione economica per cui deve essere fatta regolare domanda e di cui si può usufruire solo se si risponde a determinati requisiti. Vediamoli nel dettaglio.
Bonus matrimonio 2016: cos’è e chi può richiederlo
L’Istituto di Previdenza Nazionale (INPS) concede un contributo economico in occasione del congedo straordinario per matrimonio: il congedo dura 8 giorni, deve essere fruito entro 30 giorni dalla data delle nozze e spetta sia al marito che alla moglie. Regola fondamentale è che entrambi rientrino tra le categorie degli aventi diritto e siano in possesso dei requisiti.
L’assegno può essere richiesto in caso di:
- matrimoni civili o concordatari (non si ha diritto all’assegno in caso di matrimonio religioso);
- se si ha un contratto di lavoro da almeno una settimana;
- se si fruisce del congedo entro i 30 giorni successivi al giorno del matrimonio.
A richiedere l’assegno possono essere “operai, apprendisti, lavoratori a domicilio, marittimi di bassa forza dipendenti da aziende industriali, artigiane, cooperative“. Possono richiederlo anche:
- i disoccupati che nei 90 giorni precedenti il matrimonio hanno prestato servizio per almeno 15 giorni in una delle aziende suddette;
- i lavoratori che per qualche motivo non sono in servizio (malattia, sospensione, ecc)
Chi non ha diritto al bonus matrimonio 2016?
Il bonus matrimonio non è previsto per i dipendenti di enti locali, statali, assicurazioni, aziende agricole, commercio, credito e aziende industriali, artigiane e cooperative e delle lavorazione del tabacco.
L’assegno di congedo matrimoniale è cumulabile?
Lo è con l’indennità INAIL per infortunio sul lavoro, ma l’importo in questo caso è pari alla differenza tra l’indennità versata e la retribuzione spettante. Non è cumulabile con maternità, malattia, cassa integrazione (sia ordinaria che straordinaria) e, in caso di domanda, al lavoratore sarà corrisposto l’assegno di congedo matrimoniale, perché più favorevole.
Bonus matrimonio 2016: a quanto ammonta e chi paga
Ovviamente, l’ammontare del bonus dipende dalla categoria di appartenenza di chi ne fa richiesta. Spettano 7 giorni di retribuzione (meno il 5,54% a carico del lavoratore) a operai e apprendisti, mentre si parla di 7 giornate di guadagno medio giornaliero (sempre ridotte del 5,54% a carico del lavoratore) per i lavoratori a domicilio.
Ai marittimi invece spettano 8 giornate di salario medio giornaliero (anche in questo caso, da calcolare escludendo il 5,54% a carico del lavoratore). Infine per i part-time verticali, si fa riferimento ai giorni previsti da contratto, sempre con la detrazione a carico del lavoratore.
Il pagamento dell’assegno è effettuato dai datori di lavoro per i lavoratori dipendenti e direttamente dall’INPS per i disoccupati (o per i richiamati alle armi).
Assegno di congedo matrimoniale: come presentare la domanda
Le modalità di presentazione delle domande per la richiesta del bonus matrimoniale variano in base alla tipologia del lavoratore.
- I lavoratori occupati devono fare domanda al loro datore di lavoro dopo aver fruito del congedo, entro 60 giorni dalla data del matrimonio, allegando certificato di matrimonio o stato di famiglia (rilasciato dal Comune) o una dichiarazione sostitutiva di certificazione dello stato di coniugato con gli estremi del matrimonio;
- I lavoratori disoccupati invece devono fare domanda all’INPS entro un anno dalla data del matrimonio.
I richiedenti possono decidere di usare:
- il sito web (se si è in possesso del PIN per accedere ai servizi online);
- i patronati o i Contact Center (chiamando il numero gratuito 803164 – da rete fissa – o il numero 06164164 – da cellulare, pagando la telefonata secondo la propria tariffazione).
I lavoratori disoccupati dovranno allegare;
- una dichiarazione sostitutiva di certificazione per lo stato di disoccupazione (alla data del matrimonio);
- una dichiarazione sostitutiva di certificazione dello stato di coniugato con gli estremi del matrimonio;
- una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà di un rapporto di lavoro di almeno 15 giorni nei 90 che precedevano il matrimonio e copia dell’ultima busta paga.
Bonus matrimonio: aiuta a risparmiare?
Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumi, nel 2016 un matrimonio “tradizionale” con un centinaio di invitati può costare tra i 36.213 e i 60.331 euro, mentre un low-cost si attesterebbe sui 12.000 circa. Se queste sono le cifre reali (euro più, euro meno), secondo te si può ancora parlare di bonus matrimonio? Se hai avuto esperienze in merito e vuoi condividerle con noi, ti aspettiamo nei commenti.

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